Tra le numerose chiese da visitare a Firenze c'è S. Maria del Carmine, fondata dai Carmelitani nel 1268, con l'attigua Cappella Brancacci. In origine era in stile romanico-gotico ma, nei secoli, la chiesa del Carmine ha subìto diverse trasformazioni sino a quella definitiva del 1775.
Poco rimane della struttura antica, non solo per le consistenti modifiche cinquecentesche ma, soprattutto, a causa di un terribile incendio che nel 1771 provocò la perdita di gran parte dell'edificio originario.
L'ampio complesso attiguo alla chiesa fu anch'esso soggetto, nel corso dei secoli, a numerose distruzioni e ricostruzioni, incendi, bombardamenti, fino all'alluvione del 1966, ma la Cappella Brancacci conserva ancora intatta la sua bellezza.
Sembra che il complesso del Carmine sia nato come un convento a cui era annessa una piccola chiesa e, solo successivamente, quest'ultima abbia prevalso sul primo, decorata da Masaccio, da Masolino e Filippino Lippi.
Tra le tante opere presenti in questa chiesa di Firenze, nelle cappelle di destra si possono visitare i dipinti della Crocefissione di Giorgio Vasari (del 1560 – terzo altare). Per fortuna, l'incendio del 1771 non investì né l'antica sagrestia, che nella cappella conserva ancora le Storie di Santa Cecilia attribuite a Lippo d'Andrea (1400 circa), né la Cappella Brancacci nella testata del transetto destro, né la Cappella Corsini in quello di sinistra. All'interno del convento si può visitare la sala del Cenacolo, che deve il suo nome alla monumentale "Ultima Cena" di Alessandro Allori, del 1582, dove compaiono anche l'autoritratto del pittore e il ritratto del committente, padre Luca da Venezia.
Dal portone a destra della chiesa del Carmine si accede alla Cappella Brancacci, che accoglie un capolavoro della pittura rinascimentale, la decorazione ad affresco con le Storie di San Pietro, realizzate in collaborazione da Masaccio e Masolino da Panicale, fra il 1425 e il 1427. Venne commissionata da Pietro Brancacci (tra le famiglie più potenti di Firenze) a partire dal 1386, ma solo più tardi il nipote Felice, ricco mercante di seta, dette incarico ai due artisti di affrescare questa cappella, completata da Filippino Lippi. Tra le chiese da visitare a Firenze, quella del Carmine è un'ottima alternativa a quelle più blasonate del classico circuito turistico.
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