Attualmente di proprietà statale, ospita due nuclei museali: uno
degli appartamenti storici e l'altro della “natura morta”. Merita
una visita guidata.
La visita alla villa medicea
di Poggio a Caiano è consentita con ingresso
gratuito.
E' forse il migliore esempio di architettura commissionata da Lorenzo il Magnifico, in questo caso a Giuliano da Sangallo intorno al 1480, prototipo della dimora signorile di campagna. Si trattava di un edificio privato della famiglia dé Medici, in cui sono presenti elementi, visibili durante la visita, che fecero da modello per le future tipologie di ville: le logge esterne, la distribuzione degli ambienti intorno a una salone centrale, la posizione dominante sul colle. Nel tempo, la villa medicea si arricchì di opere in un continuum tra architettura, pittura e scultura: l'affresco di Filippino Lippi sotto la loggia al primo piano e, forse, il frontone in maiolica invetriata attribuito ad Andrea Sansovino.
La villa di Poggio a Caiano rimase sempre la residenza estiva dei Medici, ospitò numerose personalità e fu teatro di importanti avvenimenti. In particolare, presso la villa venivano accolte le spose straniere dei membri della famiglia dé Medici che, prima di giungere a Firenze, ricevevano l'omaggio della nobiltà fiorentina: è il caso di Giovanna d'Austria e di Cristina di Lorena. Inoltre, a Poggio a Caiano si celebrarono alcuni matrimoni, tra cui quello di Francesco I e Bianca Cappello, già sua amante, che in questa villa trovarono anche la morte per cause non del tutto chiarite, con il sospetto di un avvelenamento. Con la conquista napoleonica, la villa subì modifiche interne ed esterne su iniziativa, soprattutto, di Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone.
La villa medicea di Poggio a Caiano divenne una delle residenze preferite della Baciocchi Bonaparte e pare che, proprio tra queste mura, si sia consumata una presunta relazione amorosa tra lei e il celebre violinista Niccolò Paganini, che tenne numerosi concerti nel teatro della villa. Quando Firenze divenne capitale, Vittorio Emanuele II fece risistemare la struttura: furono costruite nuove scuderie e vennero ristrutturate alcune sale al piano terra, come la sala da biliardo. Con Vittorio Emanuele II giunse alla villa anche la "bella Rosina", ossia Rosa Vercellana, una popolana piemontese, amante e poi moglie del re: ne sono testimonianza le rispettive camere da letto, che vedrete durante la visita al primo piano.
Durante la visita guidata alla villa, vedremo il piano terreno con il Teatro delle Commedie e gli appartamenti di Bianca Cappello, il piano nobile con gli affreschi rinascimentali, il secondo piano dove è allestito il Museo delle Nature Morte, la sala del Fregio e il bellissimo giardino esterno.
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